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Biosoft

Negli ultimi anni, la ricerca biomedica ha sviluppato nuove strategie per liberare i farmaci nel corpo umano in modo controllato per combattere problemi come la rigenerazione dei tessuti danneggiati o il trattamento del cancro. Una di queste strategie si basa sulla degradazione di fibre polimeriche nanometriche che rinchiudano i farmaci al suo interno. Man mano che le fibre si degradano, queste liberano i farmaci contenuti nel suo interno in una forma controllata. La velocità di liberazione del farmaco dipende da molti fattori, fra cui la geometria iniziale della fibra, la distribuzione del farmaco dentro di esso o il polimero impiegato.

Tramite l'impiego di simulazioni si vuole generare dei modelli tridimensionali validi per riprodurre e predirre i comportamenti reali dipendenti dal tipo di polimero e la localizzazione dei farmaci nel suo interno. Per questo, si devono applicare strutture tridimensionali in piccoli elementi cubici e si applicano algoritmi Monte Carlo già sviluppati per simulare la degradazione del polimero, e la conseguente liberazione di detti farmaci.

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La sensibilità dei risultati di fronte alle condizioni iniziali delle simulazioni rende imprescindibile la realizzazione di un'infinità di simulazioni di piccole dimensioni per ottenere valori statisticamente rappresentativi. I risultati utili di ognuna di queste simulazioni si riducono a pochi dati che, una volta confrontati, permettono l'ottenimento di conclusioni di speciale rilievo. Questi fattori generali, insieme ai requisiti computazionali di memoria, tempo di calcolo e trasferimento di dati, sia come sua ripercussione sociale, rendono tale investigazione una candidata idonea per la sua integrazione nella piattaforma Ibercivis.ibercivis biosoft polimero

Nell'immagine: raffigurazione tridimensionale di una fibra polimerica contenente del farmaco.

 
 

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