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Amiloide (completato)
 
 
 
Le malattie amiloidi degenerative sono un gruppo che include fra le altre il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, la polineuropatia amiloide familiare (FAP, conosciuta anche come amiloidosi) e altre malattie come la encefalopatia spongiforme trasmissibile (comunemente conosciuta come "morbo della mucca pazza") o degli esseri umani (morbo di Creutzfeldt-Jakob). Tutte queste malattie si caratterizzano per la formazione di aggregati di proteina e fibra (l'amiloide) tossici per le cellule del sistema nervoso e per questo responsabili dalla neurodegenerazione osservata nei pazienti.



iber amil 1Il morbo di Alzheimer è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, caratterizzata dalla perdita progressiva della memoria e dal deterioramento delle funzioni cognitive che colpisce oggi milioni di persone in tutto il mondo.
La Polineuropatia amiloide famigliare (FAP) è una malattia degenerativa del sistema nervoso periferico che si caratterizza inizialmente con dei cambi nella sensibilità alla temperatura e al dolore delle estremità e progredisce con uno stato di debolezza fisica e complicazioni multiple. Ci sono vari focolai di malattia nel mondo; il Portogallo è uno dei principali. Il PAF fu identificato negni anni '50 dal Professore Corino de Andrade (1906-2005) e da allora gli sforzi per identificare la malattia e per la ricerca di soluzioni terapeutiche portati avanti dagli scienzati portoghesi e di altri paesi in tutto il mondo sono stati costanti.
Attualmente, le malattie amiloidi non hanno cura. Tuttavia, nel caso del morbo di Alzheimer, esistono vari farmaci che migliorano i sintomi e riducono il ritmo di progressione della malattia. Nel caso del PAF l'unico trattamento che, finora, si è dimostrato efficace è il trapianto di fegato, giacchè il fegato è il principale luogo di sintesi delle proteine (TTR, trastiretina) responsabili della formazione dell'amiloide in questa malattia. Il premio Gulbenkian di Scienza 2009, pubblicato il 20 luglio 2009, verrà consegnato a Maria Joao Saraiva, ricercatrice del Instituto de Biologia Molecular y Celular (IBMC) e cattedratica nel Instituto de Ciencias Biomedicas Abel Salazar della Universidad de Porto, per il suo lavoro nella ricerca dei meccanismi genetici e biochimici responsabili della malattia.
nell'immagine: stabilizzatori ttr



Il progetto Amiloide sviluppato sulla piattaforma di calcolo distribuito Ibercivis intende trovare composti che possano interferire con la produzione di aggregati e fibre di amiloidi nelle malattie neurodegenerative come la PAF e il morbo di Alzheimer. Questo progetto computazionale è parte di uno sforzo continuativo della biologia strutturale e in particolare del Centro de Neurociencia Computacional y Biologia Celular (CNC) dell'Università di Coimbra, impegnato nella identificazione dei meccanismi molecolari della formazione di amiloide con la partecipazione e le collaborazioni scientifiche di vari ricercatori stranieri.
Nel caso specifico della FAP una delle strategie del progetti Amiloide è quella di ricercare composti non tossici che stabilizzino la forma tetramerica normale della proteina transiretina, inibendo così la formazione degli amiloidi. La simulazione computazionale serve per determinare l'affinità molecolare fra un bersaglio (in questo caso, la proteina TTR) e ognuno dei composti candidati. Questi calcoli di aggancio molecolare fra la proteina bersaglio e milioni di piccoli composti con potenziale farmacologico-chimico vengono eseguiti nei computer dei volontari che partecipano al progetto Amiloide di Ibercivis.

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