baxnimis ha scritto:
astroale ha scritto:
Il pdf l'ho letto per metà ieri, se entro poco ho il tempo di finirlo potrei postare un riassuntino e poi tu che sei un editor provetto
potresti risistemare il tutto e scrivere l'articolo.
deal 
Inizio a postare almeno il riassunto dell'introduzione anche perchè non so se ho tempo per farlo tutto. L'intro è cmq interessante perchè contiene molte info che sono spesso delle FAQ su questo thread.
ah visto che è una cosa vecchia, riporto il
link al post
della news originale.
RIASSUNTO ARTICOLO (step 1)
Premessa
Nell'articolo si riferiscono in genere a quest'esperimento come "New Zealand aftershock", cioè l'utilizzo delle scosse di assestemento del terremoto in Nuova Zelanda per eseguire il confronto tra sensori QCN e GeoNet.
Introduzione
Nell'introduzione viene descritto il funzionamento del QCN, di cui riporto solo alcuni dettagli che credo siano meno conosciuti tra gli utenti QCN.
Nei sensori sismici tradizionali in genere il timing viene mantenuto tramite un modulo GPS, nel caso del QCN invece viene utilizzato un server NTP che viene contattato da ogni singola stazione ad intervalli di 15 minuti per calcolare lo scostamento in secondi tra il clock del PC remoto e quello del server NTP. Anche questo sistema di timing è stato oggetto di confronto qualitativo tra i sensori professionali della rete GeoNet e le stazioni QCN. Su 192 stazioni QCN meno di 5 mostravano un timing scarso con uno scostamento di parecchi secondi in anticipo o in ritardo, per scoprire le cause di questo difetto dicono che serviranno ulteriori analisi. Poi descrivono il metodo per settare le coordinate del sensore tramite le API di Google Maps, durante l'esperimento hanno potuto usare questo sistema sul 95% delle stazioni.
I trigger, con annessa registrazione delle forme d'onda, vengono generati quando l'accelerazione corrente è significativamente maggiore di quella registrata nei 60 secondi precedenti. Questo paramentro viene calcolato con un algoritmo di tipo STA/LTA (short-term average / long-term average). (NdR, qui:
link wikipedia
, potete trovare una descrizione generica di questo tipo di calcolo). Quando viene generato un trigger pochi dati vengono rapidamente trasferiti al server QCN. Il client QCN può registrare le forme d'onda in due modalità diverse, in modo continuo e in modo "trigger". In quest'ultima modalità sono salvati circa 180 secondi di registrazioni intorno all'istante del trigger, 60 secondi prima e 120 secondi dopo l'evento. Le forme d'onda di un trigger vengono inviate al server se correlate con un terremoto riportato dal catalogo dell'U.S. Geological Survey National Earthquake Information Center o dall'algoritmo di rilevazione del QCN. In modalità continua vengono registrati e inviati pacchetti di 10 minuti di forme d'onda. Nell'esperimento i dati sono stati raccolti in modalità continua.
La applicazioni pratiche per i dati raccolti dal QCN potrebbero essere sia per
sistemi di preallarme sismico sia per
mappare e analizzare il rischio sismico. Ad esempio, l'incremento delle densità delle stazioni può ridurre il tempo necessario a rilevare e caratterizzare un terremoto, fornendo potenzialmente alcuni critici secondi di preallerta. Osservazioni "dense" migliorano la comprensione di come variano a piccola scala (<5 km) i movimenti del suolo e forniscono informazioni fondamentali sulla propagazione delle onde attraverso materiali geologici complessi. Studi precedenti concludevano che la densità delle stazioni dovrebbe superare una per km quadro per produrre mappe del movimento del suolo in grado di fornire risultati utili per le applicazioni pratiche di cui sopra.
Prima di utilizzare i dati del QCN in queste applicazioni pratiche è importante verificarne l'affidabilità delle registrazioni e questo è stato fatto utilizzando le scosse di assestamento di questo forte terremoto in Nuova Zelanda e stazioni della rete GeoNet.