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Come alcuni di voi sapranno, periodicamente, il CERN apre i suoi portoni alla visita di chi vuole andarci e la cosa viene chiamata OpenDays.

Questa volta ho deciso di partecipare (anche perchè accade ogni 5/6 anni minimo) con moglie e figli al seguito.

E' stato effettivamente entusiasmante, ma andiamo con ordine.

Dopo una partenza ad ore antelucane, Milano, Torino, il traforo del Monte Bianco, eccoci in Francia, sulla Route Blanche. Un'altra 50ina di kilometri e i cartelloni stradali cominciano ad indicare Geneve. Il passaggio al confine è tranquillo e la prima impressione della città è che è veramente verde e veramente caotica (praticamente un semaforo ogni 15/20 metri). Arriviamo, dopo infinite soste semaforiche, in Rue de Meyrin e subito becchiamo il traffico bloccato in una delle strade che avevo pianificato di prendere (e che sul sito della manifestazione era indicata come aperta ed accessibile). Grrr, ho un accenno di nervoso, ma dopo 5 ore di guida mi sembra il minimo.

Vabbè, becco il parcheggio gratuito di un centro commerciale e prendiamo il tram 18 che ci porta letteralmente all'interno del sito Meyrin-Atlas.

Io quella sfera l'ho già vista da qualche altra parte

 

Sono le 11 di mattina e, nonostante sia aperto solo da un paio d'ore, c'è già il delirio. Ok, ci accreditiamo ed entriamo.

Subito a vedere la mostra sui rilevatori (il museo MicroCosm, veramente bello), a giocare con i visori virtuali e a provare a fare il record del kilometro in velocità in ciclette (con le immagini del tunnel che scorrono).

Passiamo poi, con grande interesse di tutti, alla sezione engineering dove vediamo come vengono letteralmente costruiti tutti i pezzi che compongono l'LHC e ci fanno pure provare vari materiali e programmi 3d (Catia).

Ok, tutto bello, ma Atlas?

Eccolo là in fondo, proviamo ad entrare?

 

Seeee, entrare, facile a dirsi. Siamo già in coda e ci dicono che dobbiamo scioglierla perchè chiudono l'accesso per 2 ore per problemi di sicurezza legati ai troppi visitatori (ma pensarci prima no, eh?). Ok, calma, ci sono comunque un casino di cose da vedere.

Un giro sul trenino panoramico del sito (ma quanto diavolo è grande questa parte del Cern? E stanno pure espandendola per l'HL-LHC!!) e una bella visita al SincroCiclotrone, che sembra tecnologia del secolo scorso ed invece ha funzionato fino al 1990.

 

Poi, di corsa, un passaggio d'obbligo viene fatto nei corridoi dove c'è l'ufficio di Tim Barners-Lee, il papà del web come lo conosciamo (e sulla porta dell'ufficio c'è una targa che lo ricorda) e si va nella Sfera.

Bellissima la presentazione, nella parte inferiore, dell'origine dell'universo e di cosa viene studiato al Cern, mentre nella parte superiore (Auditorium) fanno tutta una serie di esperimenti/dimostrazioni di fisica (son piaciute molto ai bambini).

Riproviamo ad entrare ad Atlas?

E niente, c'è una fila che nemmeno alla barriera di Rimini la settimana di Ferragosto.

Ok, allora allo shop a prendere delle borsette della visita, di corsa sotto la scultura che rappresenta la storia della fisica a far foto, un giro al padiglione della Lego in cui si costriscono riproduzioni degli accelleratori con i pezzettini.......e poi è già ora di uscire.

Abbiamo fatto le 19, non siamo riusciti a scendere, ma siamo entusiasti e distrutti.

Ed ecco la sorpresa di giornata.
Nel caos di gente che sta aspettando il tram 18 per poter tornare in città, scorgo un viso che ho già visto da qualche parte, forse in foto. Mi avvicino e vedo che ha una strana t-shirt, con scritto LHC@Home. Io indosso la mia maglietta d'ordinanza di Boinc Italy e chi ti scopro chi è? E' Eric McIntosh, ricercatore da metà degli anni 60 al CERN e, soprattutto, papà di LHC@Home. Nonostante abbia evidenti problemi di deambulazione, ho incontrato una persona con una energia e una voglia di comunicare incredibili. Abbiam parlato, per quasi 15 minuti, del progetto, di gpu, di italiani all'LHC, di cucina italiana, ecc, ecc, ecc. Mi ha caldamente invitato a continuare a scaccolare come gruppo, supportando il progetto.

Che bel finale di giornata!!

 

Ovviamente, come tutte le cose belle, è necessario sottolineare pure quelle meno belle.

- In primis l'organizzazione per la visita all'Atlas. Fate a numero chiuso, caspita, con prenotazione. (mi serva di lezione, la prossima volta, se mai ci sarà, alle 9 subito in coda).

- Mancanza di una rete wi-fi aperta a tutti, con il fatto che in Svizzera non si fa roaming, sarebbe stata una gran bella cosa. Avete inventato voi internet, cosa vi costava fare una rete guest?

- La app che aveva la mappa del tutto non era chiarissima.

- Cambiate quelle cavolo di finestre veneziane esterne ai palazzi, son esteticamente bruttissime e si rovinano in fretta.

 

Per il resto un consiglio a tutti: ANDATECI (magari durante l'LS3 nel 2024)!!!!