Questo scritto vuole essere un invito alla riflessione di quanti credono nel metodo scientifico e partecipano a questo sito nello spirito dell’aiuto alla ricerca.
Un po’ di storia
Oggigiorno quasi tutti sanno in che cosa consiste il metodo scientifico, ma è opportuno fare un breve riassunto di questa “recente” pratica: nel passato la scienza, come la intendiamo oggi, non esisteva, anche se esistevano persone comunque dotate di intelligenza spiccata (basti pensare ad un Archimede, ad un Euclide, ecc,ecc), ma che “lavoravano” senza metodo, ad intuizioni personali, geniali ma pur sempre isolate. Nel XVII secolo pensatori come Cartesio, Galileo e Newton rivoluzionarono letteralmente il modo di fare scienza, anche se loro stessi non compresero a fondo il metodo scientifico (e per questo sono definiti protoscienziati). Galileo Galilei, per esempio, non fu condannato dal Sant’Uffizio perché disse semplicemente che era la terra a muoversi (o meglio, non solo per questo), ma perché arrivò a questa conclusione ribaltando il modo di procedere fino ad allora in uso (principio di autorità): Galileo osservò la natura e ne trasse le dovute conclusioni, mentre era prassi consolidata partire dagli scritti di chi li aveva preceduti (e aveva già tratto le conclusioni) e cercare di adattarvi la realtà (per chi conosce Tycho Brahe, sa di cosa parlo). In tempi più recenti si possono citare molti, scienziati e non (Kant, Einstein, Popper, Feynman (1), tanto per citarne qualcuno), che si sono scontrati sul campo della conoscenza e del metodo da adottare per giungere ad una adeguata comprensione della realtà che ci circonda.
Il metodo scientifico
La buona Wikipedia definisce il metodo scientifico come “modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile”, percorso che oggi si può affrontare sia in maniera induttiva (osservo casi singoli e ne traggo una legge universale) oppure deduttiva (da una idea generale, cerco conferme nella realtà…..si è proceduto in questa maniera, per esempio, per quanto riguarda il Bosone di Higgs, teorizzato molti anni prima della sua verifica sul campo). Uno dei punti importanti guadagnati dalla scienza è la capacità di fare autocritica e di riconoscere i propri limiti, tant’è che si parla di “livelli di confidenza” riguardo una certa scoperta, evitando assolutismi deleteri per la ricerca stessa.
Il nostro gruppo ritiene fondamentale il fatto che la scienza sia condivisibile, aperta e accessibile a tutti, così da poter essere verificata e applicata nel minor tempo possibile.
La scienza “alternativa”
Chiariamo subito un punto: NON esiste una scienza “ufficiale” e una scienza “alternativa”, esiste piuttosto una scienza che segue i dettami del metodo scientifico, sottoponendosi a verifica costante e continua e una scienza che non lo fa e millanta risultati strabilianti senza aver alcun titolo per farlo. La scienza alternativa nella stragrande maggioranza dei casi si concentra in campo medico, per due motivi principali: 1) la salute è il bene più importante che abbiamo e la gente è molto sensibile in questo campo, 2) non sono necessarie competenze specifiche per dire la propria in campo medico ed essere ascoltati. Dice bene in tal senso il sempreverde Uriel Fanelli: “economicamente parlando vinceranno sempre i cialtroni, perche' la competenza costa piu' dell'incompetenza.”(1)
Progressi medici
Uno dei topos dei sostenitori della medicina alternativa è “la scienza medica non è progredita nel tempo”, (teoria legata a doppio filo con quella delle “case farmaceutiche assassine”) affermazione che permette di sostenere vere e proprie campagne d’odio contro i medici o, per esempio, contro le vaccinazioni. A queste persone non basta dimostrare alcuni semplici fatti, tipo l’aumento della vita media, la scomparsa definitiva negli anni 80 (praticamente ieri) di malattie terribili come la poliomielite o il vaiolo, che migliaia di morti e invalidi hanno causato nella storia dell’umanità, no, per queste persone le vaccinazioni sono il male (legandole, senza alcuna prova, all’insorgenza dell’autismo). Ovviamente un ruolo fondamentale hanno, in questo pregiudizio, le case farmaceutiche, veri e propri mostri dispensatori di morte e sofferenze e anche qui a nulla vale sostenere che si, le case sono delle aziende e guardano ai propri guadagni, ma sarebbero stupide nel far morire apposta la gente, che così non comprerebbe più i loro farmaci, oppure il fatto che hanno cure miracolose ma ce le tengono nascoste (ma perché poi? non guadagnerebbero molto di più vendendocele a peso d’oro?). Le cure miracolose nascoste riguardano spessissimo, e qui entriamo veramente nel discorso, il cancro.
Oncologia
Il male del secolo, inutile nasconderci dietro un dito, è il cancro. Ma quale cancro? La domanda è fondamentale per riconoscere a prima vista un alternativo: se qualcuno sostiene che la sua cura è in grado di sconfiggere IL cancro, lo avete sgamato, dal momento che esistono decine di tipi di neoplasie, spesso completamente diverse tra di loro (l’adenocarcinoma polmonare è diverso da tumore del colon-retto, così come un glioblastoma è diverso da un melanoma) e DIVERSE sono le cure che la medicina riesce a mettere in campo: diverse tipologie di chemioterapia, radioterapia, terapie ormonali e genetiche (queste ultime molto promettenti), varie combinazioni di queste, diverse tecniche operatorie, ecc, ecc. L’ “oncologo alternativo”, d’altro canto, cura tutto con una unica soluzione, tipo la cannabis, il veleno di scorpione, gli impacchi di ricotta!!(3) e non accetta nessun confronto con la comunità scientifica (ovvio, sono tutti in combutta tra di loro) sui propri metodi.
Un caso da accademia è un noto “medico” (tra virgolette, dal momento che è stato radiato dall’ordine), tale S., che sostiene di poter curare tutte le neoplasie con il bicarbonato di sodio (da cui il titolo di questo scritto), dal momento che i tumori sono tutti causati dalla candida, un fungo ben noto. Non devo, ovviamente, sottolineare che su milioni e milioni di biopsie fatte da migliaia di tecnici di laboratorio in tutto il mondo, la percentuale di presenza di candida è molto bassa (circa il 7% nelle neoplasie esposte e il 2% in quelle interne) e che comunque è spiegabile semplicemente: la candida è presente normalmente nel corpo umano e si “approfitta” della debolezza causata dal tumore per insidiarvisi. Il signor S., pur ammettendo di non aver mai compiuto una biopsia in vita sua (!!), sostiene che il bicarbonato è in grado di sconfiggerlo senza effetti collaterali (tristemente noti nella chemioterapia) e sostiene inoltre, attenzione, che il cancro è contagioso (dal momento che la candida lo è).
Questa breve descrizione dovrebbe già farvi storcere il naso riguardo questo personaggio, ma il bello deve ancora venire: nonostante la radiazione dall’ordine, le multe e le condanne nei tribunali, il divieto di pubblicizzare la tua teoria, il signor S. trova ancora molti fans e “tifosi” (non so come altro definirli) su internet. Ma allora, perché se questa cura funziona, non si usa negli ospedali? Ma è ovvio: è un complotto delle case farmaceutiche, dal momento che il bicarbonato non è brevettabile e costa poco. Il fatto poi, che il signor S. non abbia mai pubblicato in riviste peer-review, non abbia mai presentato una casistica ordinata dei suoi pazienti (follow-up a medio e lungo termine), non abbia mai accettato confronti con la comunità scientifica è ritenuto dai suoi seguaci segno che ha ragione!! Se volete approfondire per farvi un’idea di come si possa ingannare la gente, seguite il link (3).
Libertà di cura
Concludo questo breve escursus ricordando a tutti che in Italia esiste la libertà di cura e che tutti possono rivolgersi al tipo di terapia che ritengono più consono per la loro situazione. Questo però non deve essere interpretato, come volevano ad esempio i DiBelliani, come un riconoscimento ufficiale di una terapia (con il conseguente rimborso da parte dello Stato) di fronte alla scienza e alla pratica medica.
Il metodo scientifico, pur avendo lacune ed essendone autocosciente, rimane l’unica garanzia per poter avere un discrimine tra ciò che si chiama scienza e ciò che non lo è. E’ un percorso non sempre facile, soprattutto di fronte a chi promette tutto e subito senza cosenguenze, ma è un viaggio che deve essere fatto tutti insieme, condividendo la conoscenza.
Faccio mio un motto scherzoso di Woody Allen: “Userò la medicina alternativa quando avrò una malattia alternativa”
Bibliografia
(1) http://www.youtube.com/watch?v=jMiQUStPvNA
(2) Teoria della montagna di merda, Uriel Fanelli.
(3) http://medbunker.blogspot.it/, gestito da Salvo di Grazia, medico e debunker