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Costo energia Ci sono molti motivi per spiegare la scarsa diffusione di BOINC: innanzitutto il software è poco conosciuto e probabilmente anche poco pubblicizzato. Inoltre, tra coloro che ne hanno almeno sentito parlare, una quota considerevole decide di non contribuire.
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Tali persone si possono catalogare in alcuni categorie “tipo”: i menefreghisti (“non me ne frega niente né di aiutare il prossimo né della ricerca scientifica”; i pessimisti patologici (“tanto non serve a niente”); gli ipocondriaci (“ma non è che mi si rovina il computer”); i maniaci del complotto (“in realtà lo usa il governo americano per fare chissà quali calcoli oscuri”) ed infine i più nobili, che almeno ci pensano ma poi decidono di no: quelli che guardano alla bolletta o all'inquinamento prodotto dal consumo di elettricità. Perché si sa: usando BOINC il computer utilizza più corrente. Questo articolo, scritto da una persona senza competenze tecnico-elettricistiche ma dotato di alcune competenze economiche, vuole proprio combattere o perlomeno mitigare i timori di queste persone.

 

Partiamo dal solito presupposto: non tutti i centri di ricerca possono permettersi di comperare strumenti sufficienti alla loro attività. I computer in particolare - ed in special modo i supercomputer - sono molto costosi. Non solo: persino il loro funzionamento costa parecchio: elettricità per farli funzionare e per il condizionamento (necessario, i computer scaldano!), personale per gestirli, spazio per installarli... e ce ne sono ancora di elementi da considerare! Ma in questo articolo vogliamo sottolineare l'aspetto dei consumi elettrici. Cominciamo analizzando le due differenti situazioni: 1 Petaflop prodotto da un supercomputer (per il momento è il record assoluto) contro 1 Petaflop prodotto da BOINC (che è circa la produzione giornaliera).

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