Innanzitutto ti ringrazio per la prontissima risposta, in cui francamente non leggo nulla di antipatico o ineducato.
Anzi, credo assolutamente che siano cose di cui valga la pena discutere con chiunque sia interessato, per tutta una serie di ragioni che spaziano dal fascino della ricerca Seti all'impossibilità (per noi comuni mortali) di accedere direttamente alle costosissime e specifiche strutture utilizzate.
Vero è che si potrebbe fare ricerca seti ottica perfino con un telescopio amatoriale (e con gli ovvi, scarsi risultati) ma tutti gli strumenti più adatti (radiotelescopi, ottiche da 10 metri e passa, osservatori automatici satellitari) sono appannaggio di enti statali, e a meno che non si sia ricercatori o addetti ai lavori (i professionisti di cui per l'appunto mi parlavi), è praticamente impossibile un approccio personale, più "open", passami il termine.
Sono perfettamente consapevole che i suddetti enti non siano granché interessati alla ricerca di intelligenze extraterrestri (per molti motivi, non ultimi il nullo ritorno economico e il generalizzato - quanto ingiustificato - scetticismo da parte della comunità scientifica internazionale), tuttavia nel mio piccolo ho la ferma convinzione che se ci si mette in testa di fare una cosa, bisognerebbe perlomeno provare a farla
bene.
E' proprio da qui, ovvero nell'ambito delle (scarse, me ne rendo conto) possibilità che già esistono, che mi riallaccio con la mia critica. Resto volutamente nell'ambito del s@h di Berkeley, idea indipendente e parzialmente distaccata dal più noto "Seti Institute - Project Phoenix", che al contrario del primo utilizza metodologie decisamente più conformi all'approccio scientifico tradizionale, vale a dire l'impegno e l'interesse dei soli "addetti ai lavori", escludendo noi poveri, comuni cittadini dalle informazioni più importanti e dettagliate sui metodi usati. Al contrario del progetto Phoenix, l'idea di Berkeley è apprezzabile in quanto coinvolge in certa misura tutti quanti noi, che ne siamo interessati.
Dunque, torno al problema più pressante. E' noto che perfino un programmatore un po' in erba, con un minimo di costanza e impegno, potrebbe scrivere un software che esegue ciclicamente algoritmi FFT (magari pure su gpu, che sono adatte a queste cose). Difatti, il programma client che gira sul Boinc esiste, funziona abbastanza bene ed è già alla sua settima versione.
Niente da dire, su questo.
Le magagne cominciano quando arriviamo a chiederci
"bello! E poi?".
Poi, niente. Da qui il mio disappunto. Migliaia e migliaia di pc estrapolano pattern regolari da altrettante ore di registrazione del radiotelescopio, sfornando ogni giorno un numero assurdo di risultati che saranno lasciati a marcire per chissà quanto negli hard disk di qualche server, senza
mai più essere ricontrollati.
A casa mia, di solito questo lo chiamo
spreco. Di tempo, denaro ed energie.
Altrettanto vero, comunque, ciò che dicevi su Wow e i suoi vari, successivi candidati. Il primo non si è più ripetuto, in molti degli altri casi non hanno neppure ripuntato l'antenna sulle coordinate per controllare.
Il metodo scientifico tradizionale, che per catalogare un fenomeno richiede necesssariamente la sua ripetibilità, è (per pura logica) del tutto inadeguato alla ricerca seti, di qualsiasi genere.
Se eventuali civiltà aliene, una volta captato il messaggio di Arecibo (rarissimo caso di "active seti"), applicassero il metodo scientifico all'evento, direbbero circa così:
Qualunque cosa sia, qualunque sia la sua fonte, non trasmette più. Questo poiché il messaggio fu inviato una sola volta.
Quindi, se non è ripetibile, è un'anomalia (non direttamente spiegabile, o verificabile) e di conseguenza non è scientificamente interessante.
Se usassimo il nostro approccio passivo radio seti per rilevare il messaggio del nostro active seti, con ogni probabilità faremmo di nuovo ciò che è stato fatto con il Wow: punteremo per un po' le antenne su quel punto, verificheremmo che non arriva più niente (perché in effetti non abbiamo più inviato niente) e la nostra vita andrà avanti come al solito, con tanto di consueti musi lunghi. Non riusciremmo neppure a rilevare il nostro stesso active seti! Insomma, non ti sembra un po' come
guardare ma non
vedere?
Con un po' di sarcasmo, potrei chiedermelo, che cosa devono fare per farsi trovare da noi?
Spararci direttamente una cannonata, forse. Anche se temo che dopo una bella peer review salterà fuori che ci ha colpiti una meteora... Scherzi a parte, spero di aver reso bene l'idea.