Rieccomi, grazie di nuovo per la risposta. Nel frattempo, oggi ho fato diverse prove più approfondite e mi sono reso conto che le mie conclusioni precedenti, che avevo esposto negli altri messaggi, erano basate su una serie di malintesi. Ora vedo che avevi ragione, corla99!
L'indicatore di temperatura che usavo fino a ieri mi dava un valore di temperatura "generale" del processore, non quella dei singoli core, e questo singolo valore era sempre il valore di temperatura del core più caldo. Per questo riducendo il numero dei processi attivi notavo solo differenze piccolissime. Ma c'è altro: non consideravo come funziona una CPU con l'Hyper-threading, e non mi rendevo conto che avere quattro pocessi CPU attivi su BOINC significa avere in ogni caso i quattro core fisici del processore attivi al 100%, o al 100% in C0-state. Per forza che la temperatura non scendeva per niente, a meno di un underclock deciso!
La soluzione attuale è la seguente: CPU senza turbo, due processi CPU attivi su BOINC, controllo "di sicurezza" della temperatura affidato in software a thermald (applica una limitazione un po' prima che scatti l'hardware, ma praticamente non entra mai in azione). Risultano i due core attivi spesso intorno ai 90°C (ma non 95°C!), più due core che restano per il 78-80% in C6-state, e sono in genere 9 o 10°C più freddi. I core cambiano regolarmente di funzione, quindi il calore non si accumula sugli stessi nel tempo (si accumula? un po' sembra di sì), e metà processore è sempre in un territorio "tranquillo". Temperature massime ancora alte, ma mai oltrepassando i 100°C, come accadrebbe con tutti i core impegnati.
Mi sono reso conto che solo così farò in tempo, anche tenendo il computer acceso, nella vita normale, solo alcune ore al giorno, a contribuire sensatamente a BOINC (soprattutto Rosetta e GPUGRID). Senza entrare in calcoli raffinati di efficienza, è chiaro che due processi con un core intero a 2,6 GHz per ciascuno producono in un dato tempo lo stesso (in realtà, in pratica, producono chiaramente di più, credo) di otto processi col processore a metà frequenza e con mezzo core per ciascuno, ma ciò che producono si concentra su due progetti, che quindi vengono portati a termine in tempo ragionevole senza errori. In questo modo sono anche sicuro che la CPU sostenga la GPU al massimo.
Ecco! Il prossimo esperimento sarà Rosetta@home su un Raspberry Pi 4, per curiosità...! Se il computer prende fuoco sarà solo colpa mia, e vi scriverò dal telefonino (che al momento è impegnato con World Community Grid, in via sperimentale).
Buona notte, grazie dell'aiuto!