Lazarus è un IDE Pascal, sostituisce Borland Delphi e non il C++. Ho dato una lettura veloce al sorgente, che per dirla come va detta fa parecchio schifo, essendo disorganizzato e mal documentato (tipico, in quegli anni).
Un porting, in questo caso è un lavoro a dir poco colossale, è più sensato parlare di riscrittura completa del programma (DOS non prevedeva nulla di simile allo user space di linux), cosa comunque improbabile poiché l'autore non ha avuto premura di fornire la documentazione sull'algoritmo e dedurla dal programma in C sarebbe semplice più o meno come tradurre da zero la stele di Rosetta.
L'unica risposta possibile è virtualizzare. Per quanto le chiamate all'hardware passino attraverso il kernel, la velocità dei processori ARM odierni farà sì che gli interrupt arrivino perfettamente sincronizzati. Il problema principale risiederà nell'impostare la porta parallela sulla scheda ARM e far sì che la macchina virtuale comunichi con essa, cosa per cui da che so non esistono strumenti specifici. Bisognerà crearli.
Per iniziare, si potrebbe virtualizzare dos in una debian, per esempio con Dosbox o Qemu (all'interno del quale girerà il programma scope.exe), dopodiché lo si costringerà a stampare l'output seriale e parallelo quali valori di argomenti di funzioni (qui bisogna vedere la documentazione dell'emulatore, ma immagino sia una cosa facilmente fattibile) in specifiche locazioni temporanee che bisognerà impostare. Infine, si dovrebbe realizzare un software nativo (un piccolo script, per esempio in python) che accetti in ingresso i suddetti argomenti e provveda a pilotare di conseguenza l'hardware ARM.
Mi rendo conto, è cervellotico, ma sempre meglio che riscrivere quel guazzabuglio di sorgente da capo... Sarà ugualmente una cosa lunga.
Alcuni link (sperando che ti siano d'aiuto):
superuser.com/questions/96812/using-a-printer-in-dosbox
www.raspberrypi.org/forums/viewtopic.php?f=78&t=36695
www.raspberrypi.org/forums/viewtopic.php?f=66&t=80233
www.raspberrypi.org/forums/viewtopic.php?f=63&t=38949
Un modo più veloce e comodo comprenderebbe un piccolo portatile (come i netbook, a patto che supporti le estensioni di virtualizzazione) a cui andranno collegati i relativi cavi adattatori usb/seriale e usb/parallela. Poi, con freedos su virtualbox o vmware si andrebbe a pilotare l'hardware direttamente usando il programma originale senza eccessivi sbattimenti. Con la batteria del portatile (magari di quelle a 6 celle) avresti comunque numerose ore di osservazione, direi più o meno fino a far venire l'alba. O no?
forums.virtualbox.org/viewtopic.php?f=4&t=59663
Se ancora i problemi dovessero risultare insormontabili (a causa degli adattatori usb) si potrebbe sempre provare con un notebook (comunque recente) con porte LPT e COM fisiche.