ARGOMENTO:

manalog ha scritto:

In questi giorni ho fatto scaccolare un pò di WU di POGS all tablet di mia zia, un Samsung GT-P3110. Si tratta di un tablet non proprio nuovissimo (forse 2012), dotato di CPU Texas Instruments OMAP (forse 4430) 1ghz dual-core.
La performance media è stata di 16500 secondi (circa 4 ore e mezzo) per delle WU da 68.55 crediti, dunque con un tablet del genere si dovrebbe avere una media annuale di circa 260.000 crediti, dunque con un più recente tablet quad-core si potrebbero fare buoni crediti, mezzo milione ogni anno.

Dal momento che tablet così si riusciranno nel giro di poco tempo a recuperare gratis (magari con schermo rotto e batteria esausta), sarebbe facile alimentarli per via diretta (senza batteria, con un trasformatore collegato direttamente ai contatti)? E si potrebbe connetterli ad Internet tramite un cavo ethernet?
Penso che sarebbero buoni criceti, dal momento che non credo superino i 10W di consumo. Al momento non ho gli strumenti necessari per effettuare calcoli (già è tanto che ho un pò di Internet), secondo voi a livello di efficenza siamo a livelli superiori delle attuali cpu Intel? Insomma, l'architettura ARM potrebbe diventare nel breve periodo una scelta migliore rispetto ai classici x86-64?

Ma lo sai che abbiamo lo stesso tablet..??
Ecco qui il mio su yoyo@home: www.rechenkraft.net/yoyo/show_host_detail.php?hostid=171958

Rispondo al tuo messaggio riportando la mia limitata esperienza e le mie considerazioni:

Riguardo alla possibilità di utilizzare dispositivi con la batteria esaurito bisogna fare molta attenzione: le batterie al litio "esaurire" possono essere pericolose, sopratutto se si scaldano ed iniziano a gonfiarsi

Di recente l'ho sostituita su un Huawei Y300, anch'esso dedicato a BOINC, si era gonfiata e stava sempre intorno ai 40°. Quella nuova ora non supera i 30° me ne sto molto più tranquillo
Si potrebbe provare ad utilizzare il dispositivo senza batteria come hai scritto, però a parte il problema di doverlo smontare, ho paura che potrebbe non funzionare. Sul Huawei avevo provato a stare senza ma ho notato che BOINC non funzionava correttamente e l'elaborazione andava a singhiozzo (il che mi rendeva impossibile usare yoyo@home che ha checkpoint di diverse ore).
Dovendo utilizzare una batteria, bisogna stare attenti alla posizione e alla ventilazione del dispositivo e bisogna controllare le temperature, perché sotto un carico continuo la CPU scalda molto (il che potrebbe accorciare la vita della batteria e/o danneggiarla). Dispositivi con processore più potente, pensati per dover rispondere a limitati picchi di lavoro potrebbero soffrire maggiormente del problema.

Per quanto riguarda il collegamento tramite Ethernet, su questo modello in particolare non credo sia possibile. Mi ero informato anch'io ma a quanto pare sono pochi i dispositivi che possono utilizzare adattatori USB-Ethernet ed il Galaxy Tab 2 non li supporta (il kerner è compilato senza i driver necessari).

Per quanto riguarda i consumi, appena riesco ti so dire più di preciso, a memoria dovremmo essere sotto i 5W
Facendo il rapporto RAC/W puoi fare dei confronti con l'hardware tradizionale

Siccome la cosa mi ha sempre interessato mi sono buttato a fare subito due conti per un confronto:
dalle WU yoyo-OGR di Mantis ricavo un RAC di circa 290 crediti/day, siccome 5 watt mi sembrano plausibili abbiamo un rapporto RAC/watt di 58

un mio PC x68 che lavorava su yoyo-OGR era il Q9400S che in full CPU (togliendo i 5 watt della GPU in idle) consumava 75 watt per un RAC di 5000 quindi un rapporto RAC/watt 66

assolutamente confrontabile quindi come guarda caso lo è la litografia dei due processori (45nm):
OMAP 4430
Intel Q9400

quindi direi che (secondo me) le condizioni perchè abbia senso mettere in rete queste piccole aggiuntine di potenza di calcolo sono:
1. robo android "dismesso" / gratis ma abbastanza recente (litografia migliore o uguale a 45nm) (o non dismesso in uso notturno)
2. tutto spento (schermo e device interni non utili a BOINC)
3. assolutamente senza batteria ... (per un minimo delta di RAC non voglio dar fuoco alla casa
4. in rete con il wi-fi o via USB tramite un altro PC/criceto con il Reverse Tethering

riguardo il punto 3 avevo cercato il modo di accendere un robo android che rimaneva spento senza batteria, mi sembra che sia possibile con qualche minima modifica (quindi deve essere proprio dismesso), ma ora non lo trovo e non ho tempo di cercare il thread, magari se volete approfondire la cosa e riferire qui ...

astroale ha scritto:

Siccome la cosa mi ha sempre interessato mi sono buttato a fare subito due conti per un confronto:
dalle WU yoyo-OGR di Mantis ricavo un RAC di circa 290 crediti/day, siccome 5 watt mi sembrano plausibili abbiamo un rapporto RAC/watt di 58

Ho appena verificato: ho un assorbimento di 4,4W alla presa di corrente, 0,61A sulla presa USB
Quindi il rapporto RAC/W è quasi uguale

astroale ha scritto:

3. assolutamente senza batteria ... (per un minimo delta di RAC non voglio dar fuoco alla casa

Questo come ho detto potrebbe non essere possibile...
Nel mio caso anche impostando la percentuale batteria a 0% BOINC andava a singhiozzo impedendomi di elaborare con yoyo@home.. forse con altri progetti o altri dispositivi il problema non si pone, questo non lo so dire però..

Prima di andare a letto e staccare tutto ho fatto una foto in cui si vedono il wattometro ed il voltmetro/amperometro USB che uso per misurare i consumi :

A mio parere, questi arm di cui parlate non sono ancora sufficientemente efficienti.

Tenendo conto che progetti come pogs e yoyo strapagano, i processori commerciali come i7 o gli amd fx-8*** fanno molto di più consumando meno.

Per esempio il mio pc, nonostante monti un i7-4770k che come tdp fa 84W, ha un'efficienza abbastanza cattiva dal punto di vista del raffreddamento. Consuma fino a 170W per via del case piccolo, dissipatore a liquido, ventole poco utili. Con un dissipatore ad aria gli bastavano 125W, anche se le temperature non erano molto buone.
Su pogs produce circa 100 crediti/h per core. In tutto sono 8, quindi rac/watt di 113 nel caso peggiore. Nel caso migliore il rapporto è 154.
Ovviamente per fare un confronto decente bisognerebbe tenere conto del costo totale dell'hardware e sommarlo alla spesa energetica della vita reale del dispositivo come ho già fatto per qualche gpu . Ad ogni modo non ho parlato dell'hardware più efficiente in campo pc, si può sicuramente ottenere di meglio con costi più contenuti. Inoltre, sappiamo che le gpu generano un rapporto di gran lunga migliore delle cpu nella risoluzione di problemi specifici, con il relativo rapporto rac/watt a dir poco astronomico.
Non parlo di asic perché si sa quanto sia utile il loro lavoro.
Imho dedicare 24/7 i droidi comporta uno spreco di energia... come anche scaccolare con processori vecchi più di 5 anni
Mi riservo l'ipocrisia di non cambiare il mio hardware tra 4 anni.

Stanotte ho provato tanto per curiosità a far fare un giro su Rosetta al mio cellulare Sony Z3 e oggi i risultati mi hanno davvero sorpreso: più di 1300 crediti in sei ore di elaborazione! Questo significa spannometricamente un RAC di 5200 crediti, per giunta su un progetto avaro come rosetta! Non credo che farò scaccolare spesso il telefono: ha due mesi di vita e batteria non removibile però il risultato deve far riflettere.

Con un Qualcomm Snapdragon 801 ho ottenuto un RAC da PC di fascia alta con un consumo minimo. Mi sa tanto che il futuro di boinc si baserà sempre più sulle CPU arm...
E tra qualche anno i cellulari di oggi magari con schermo rotto e batteria andata diventeranno criceti perfetti.

Domotiga , .... domotica per "criceti alternativi"
domotiga.nl/projects/domotiga/wiki/Home

per chi ha voglia di fare un porting di qualche client BOINC c'è anche questo

IBM quantum

IBM, sul cloud test con quantum computing sperimentale

Aperto a tutti, per accelerare innovazione verso computer quantistici
Il computer quantistico non c'è ancora ma IBM, che ha realizzato un sistema sperimentale di quantum computing, ha deciso di renderlo disponibile attraverso il suo cloud, a chiunque voglia effettuare esperimenti per accelerare la realizzazione. Lo rende noto la stessa 'Big Blue' annunciando il lancio della piattaforma 'IBM Quantum Experience', "unica nel suo genere, e raggiungibile attraverso il cloud IBM da qualsiasi dispositivo desktop o mobile".
"Offrendo l'accesso diretto ai nostri sistemi sperimentali di quantum computing - spiega Arvind Krishna, Senior Vice President e Director di IBM Research -, IBM Quantum Experience faciliterà ai ricercatori e alla comunità scientifica l'accelerazione delle innovazioni nel campo quantistico, favorendo la scoperta di nuove applicazioni per questa tecnologia". IBM è convinta che i primi processori quantistici di taglia media, da 50-100 qubit (singoli bit quantistici), saranno una realtà entro il prossimo decennio. Il sistema sperimentale costruito presso il Centro IBM di ricerca T.J. Watson di New York dagli scienziati dell'IBM Research Frontiers Institute è composto da cinque qubit (ma sono destinati ad aumentare) prodotti in metalli superconduttori su chip di silicio e combinati in una architettura reticolare. Il quantum computing, radicalmente diverso da quello tradizionale, quando diverrà una realtà secondo gli scienziati darà inizio a una nuova era dell'innovazione industriale. Un computer tradizionale utilizza i bit per elaborare le informazioni, e ogni bit rappresenta un 1 oppure uno 0: al contrario, un qubit può rappresentare un 1, uno 0, o entrambi contemporaneamente. Insieme ad altri effetti quantistici, questa proprietà consente ai computer quantistici di effettuare determinati calcoli molto più rapidamente rispetto a quelli tradizionali e nessuno dei top 500 supercomputer di oggi potrebbe arrivare ad emulare le prestazioni di un computer quantistico da soli 50 qubit.
"La via verso la costruzione del primo computer quantistico universale è una sfida meravigliosa - rileva Dario Gil, Vicepresident Science & Solutions di IBM Research -, ma richiede un radicale cambiamento nel nostro modo di pensare il mondo.
L'accesso ai primi prototipi di quantum computing sarà la chiave per immaginare e sviluppare future applicazioni".