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sabayonino
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Gentoo||KDE
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Il papà del kernel Linux si è espresso molto chiaramente circa il problema della sicurezza informatica. Ogni nuova vulnerabilità deve essere condivisa con gli utenti, anche se il software è proprietario.
Aperto e chiuso. Due parole contrapposte fra di loro e per le quali non sarà mai possibile trovare punti di incontro. Viaggiano da sempre come due binari paralleli, che viaggiano con la stessa velocità (o quasi), ma con modi di fare completamente differenti. E quando si parla di software chiuso, il primo grande nome che balza in mente è Microsoft con la sua politica che irrita così tanto gli amanti dell’Open Source e del Software Libero.
(
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)
"Microsoft ha dichiarato che i ricercatori di sicurezza dovrebbero collaborare con le software house per comunicare privatamente le vulnerabilità scovate, risolvendole assieme al produttore del software e senza coinvolgere gli utenti. Questi ultimi, non dovrebbero neppure sapere dell’esistenza di eventuali problematiche di sicurezza che coinvolgono il software utilizzato quotidianamente"
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Nubman
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sabayonino ha scritto:
"Microsoft ha dichiarato che i ricercatori di sicurezza dovrebbero collaborare con le software house per comunicare privatamente le vulnerabilità scovate, risolvendole assieme al produttore del software e senza coinvolgere gli utenti. Questi ultimi, non dovrebbero neppure sapere dell’esistenza di eventuali problematiche di sicurezza che coinvolgono il software utilizzato quotidianamente"
E certo! Così continuano ad acquistare il loro prodotti bacati.
Piuttosto è noto che gli esperti dicano che sicurezza = conoscenza. Un sistema deve essere in
grado di cadere nelle mani del nemico senza procurare inconvenienti proprio perché alla base vi è un algoritmo matematicamente inviolabile.
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xdarma
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...dove il mondo diventa mancino...
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sabayonino ha scritto:
"Microsoft ha dichiarato che i ricercatori di sicurezza dovrebbero collaborare con le software house per comunicare privatamente le vulnerabilità scovate, risolvendole assieme al produttore del software e senza coinvolgere gli utenti. Questi ultimi, non dovrebbero neppure sapere dell’esistenza di eventuali problematiche di sicurezza che coinvolgono il software utilizzato quotidianamente"
Dopo tutte le storie uscite con lo Snowden-gate sono più propenso a credere che le vulnerabilità devono essere note solo ai servizi segreti (N.B: non necessariamente ai governi).
Quando le vulnerbilità diventano palesi a "troppe" persone (N.B: non necessariamente paesi nemici), allora fixano la falla di sicurezza. Doh!
Mi tengo il pinguino, grazie.
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Ultima Modifica: da xdarma.
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