di
Mathieu Sicard
– 14 febbraio 2014Pubblicato in: Francia
Italia Dall' Estero
Articolo Originale
Ho scoperto il “ pane in attesa” e il “caffé sospeso”: una bella idea solidale.
Diverse città francesi sono state conquistate da questa nuova idea solidale, venuta direttamente dall’Italia, più precisamente da Napoli . Il “pane in attesa” ed il “caffé sospeso”, il cui principio è quello di comprare per chi non ha i mezzi, si è diffuso un po’ dappertutto.
Il nostro collaboratore, Erwann Meriadec, vanta i meriti di questo pane buono da condividere.
Mi piacciono molto gli italiani. Sono sorprendenti, trovano – così, dal nulla – delle buone idee per rischiarare un po’ il grigiore di quelli che guardano le vetrine ma che, non avendo un soldo, non possono entrare… E ci indicano il cammino da seguire.
Seguiamoli, dunque, in questa bella iniziativa di solidarietà, il “pane in attesa” ed “il caffè sospeso”.
Un’idea venuta direttamente da Napoli
Quindici anni fa, a Napoli, il panettiere del “Panificio Mosca”, affisse in vetrina “ un pane in attesa”. Il primo di una serie di gesti di solidarietà per quelli che non hanno di che pagarsi il pane. Il principio era semplice: un cliente con più soldi pagava due panini, uno per sé, l’altro da mettere in attesa per la persona che quel giorno non aveva le poche lire per comprarlo. Il panettiere si serviva di una lavagna che lasciava in vetrina e dove indicava: “un pane in attesa” e chi aveva fame andava a prenderlo.
L’idea è cresciuta esponenzialmente in Italia e non solamente per i panifici ma anche per i ristoranti che affiggono qualche volta il cartello “un pasto in attesa”.
Di colpo ci si sono messe anche delle simpatiche bettole. Ed ecco l’apparizione del “ caffè sospeso”. Si entra, si pagano due caffè, uno per sé ed uno per lo sconosciuto che non ha di che pagarsi una bevanda calda e che vedrà in vetrina che c’è qualche caffè pagato anticipatamente. Questione di fiducia ma, a quanto se ne sa, fino ad ora nessuno ha mai fatto il furbo.
Il “ pane in attesa” funziona anche in Francia.
L’idea era troppo bella per lasciarsela scappare. Ci ha messo un po’ di tempo per attraversare la frontiera, ma le nostre città alla fine si sono impossessate della generosa trovata del proprietario del Panificio Mosca.
Bordeaux, Lione, Saint-Nazaire, Fécamp, Rouen, Mulhouse, Orléans, Brest, Bayonne, Carcassonne, Les Lilas… è un’epidemia. Non solo fa girare l’economia, ma questo gesto così generoso e allo stesso tempo così poco costoso si diffonde con grande rapidità ed attira i clienti “ paganti”. Non è confortante pensare che qualcuno si preoccupi per un istante di chi resta ai margini?
Sono disposto a partecipare al gioco
Non conoscevo l’idea, ne sto parlando a tutti quelli che mi circondano. Gli amici sono inizialmente stupiti e poi decisamente disposti a giocare al gioco del “ caffè sospeso” e del “pane in attesa”. Tutti comprano il pane, no? E qualche volta, o spesso, ci si concede un piccolo caffé al bancone. E’ sufficiente proporre il progetto al proprietario, che non può rifiutare senza passare per un cafone. Non tutto è perduto in questo mondo tristanzuolo, finché si riesce a fare un gesto tanto semplice quanto disinteressato.