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einstein_blackhole_th.jpg Einstein@home lancia una nuova sfida: migliaia di home computer alla ricerca di sorgenti radio pulsar sulla base dei dati di Arecibo. Lo annunciano con un comunicato stampa il Prof. Bruce Allen, direttore del progetto Einstein@Home e direttore dell’AEI di Hannover, e il Prof. Jim Cordes della Cornell University, presidente del Consorzio PALFA all’osservatorio di Arecibo a Puerto Rico.
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Einstein@Home, sviluppato dalla Università del Wisconsin-Milwaukee (UWM) e dall’Istituto Albert Einstein (AEI) in Germania, è uno dei più grandi progetti di calcolo distribuito al mondo. Più di 200.000 persone si sono iscritte al progetto e donato parte del tempo dei loro PC alla ricerca di onde gravitazionali provenienti da qualche ignota pulsar.
Oggi, 24 marzo 2009, il Prof. Bruce Allen, direttore del progetto Einstein@Home e direttore dell’AEI di Hannover, e il Prof. Jim Cordes della Cornell University, presidente del Consorzio PALFA di Arecibo, hanno annunciato che il progetto Einstein@Home sta iniziando ad analizzare i dati raccolti dal Consorzio PALFA all’osservatorio di Arecibo a Puerto Rico. L’osservatorio di Arecibo è il più grande radio telescopio ad apertura singola sul pianeta ed è utilizzato per gli studi sulle pulsar, sulle galassie, sugli oggetti del sistema solare e sull’atmosfera terrestre. Utilizzando le nuove metodologie sviluppate all’AEI, Einstein@Home utilizzerà i dati di Arecibo alla ricerca di sistemi binari costituiti dagli oggetti più estremi che popolano l’universo: una stella a neutroni rotante (cioè una pulsar) orbitante attorno a un’altra stella a neutroni o attorno a un buco nero. Le attuali ricerche sui segnali radio hanno poca sensibilità per periodi orbitali inferiori a circa 50 minuti ma le enormi capacità computazionali del progetto Einstein@Home (equivalenti a decine di migliaia di PC) rendono possibile l’individuazione di una pulsar appartenente a sistemi binari con periodi orbitali inferiori, fino ad un minimo di 11 minuti.
 
Pulsar della Vela
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Immagine ai raggi X della Pulsar della Vela
 
 
“La scoperta di una pulsar orbitante attorno a una stella a neutroni o a un buco nero, con periodo inferiore all’ora, darebbe la grandissima opportunità di testare la Relatività Generale e di stimare quanto frequentemente questi sistemi binari si fondano”, afferma Cordes. La fusione di questi sistemi è probabilmente l’evento più raro e spettacolare che possa avvenire nell’universo. Vengono prodotte in pochissimo tempo grandi quantità di onde gravitazionali che gli attuali sensori potrebbero essere in grado di individuare; inoltre si pensa che vengano emesse anche grosse quantità di raggi gamma un attimo prima che le due stelle unite collassino sino a diventare un buco nero. Cordes ha aggiunto: “Le risorse computazionali di Einstein@Home sono un complemento perfetto per il sistema di gestione dei dati del Centro Cornell per l’elaborazione avanzata e per le altre istituzioni del Consorzio PALFA”.
“Mentre il nostro scopo nel lungo periodo è la scoperta di onde gravitazionali, nel breve periodo noi speriamo di scoprire almeno qualche radio pulsar all’anno, la qual cosa dovrebbe essere molto divertente per i partecipanti al progetto e contemporaneamente molto interessante per gli astronomi. Ci aspettiamo che la maggior parte dei partecipanti al progetto saranno entusiasti di portare avanti entrambe le ricerche”, ha affermato Allen. I partecipanti ad Einstein@Home riceveranno automaticamente lavoro per entrambi i progetti.
Le grosse quantità di dati raccolte da Arecibo saranno archiviate e analizzate preliminarmente dal Centro Cornell e dalle altre istituzioni del Consorzio PALFA. Per quanto riguarda il progetto Einstein@Home, i dati saranno inviati all’Istituto Albert Einstein di Hannover via rete a banda larga, pre-processati e poi distribuiti ai computer in giro per il mondo. I risultati verranno infine inviati all’AEI, al Centro Cornell e all’UWM per ulteriori analisi.
 
 
Fonte: comunicato stampa originale in inglese
 

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