Nubifragio a Messina, è strage
Almeno 18 morti e 35 dispersi
E' di almeno 18 morti il bilancio delle vittime del nubifragio che ha causato colate di fango e crolli nel Messinese, mentre sono 35 i dispersi, 84 i feriti ricoverati in diverse strutture ospedaliere e circa 300 sfollati. Il presidente della Repubblica ha chiesto maggiori investimenti per garantire la sicurezza: "O c'è un piano serio, che piuttosto che in opere faraoniche investa sulla sicurezza in questo Paese, o si potranno avere altre sciagure".
Le zone più colpite dalle forti piogge sono Scaletta Zanclea, Santo Stefano Briga, Giampilieri e Messina sud, mentre il maltempo ha interessato in misura minore le province siciliane di Trapani, Palermo e Agrigento. Immagini trasmesse dai media hanno mostrato strade invase dal fango, auto sommerse e persone che scavano con le mani alla disperata ricerca dei sopravvissuti. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza. Secondo il premier, Silvio Berlusconi, nel Messinese "ci sono una ventina di morti - ha affermato Silvio Berlusconi - e 30 dispersi, e alla fine ci saranno almeno 50 morti. E' una situazione molto grave, anche se limitata a due valli. Io volevo andare oggi (venerdì, ndr) ma davo più fastidio che altro. Probabilmente vado giù domani (sabato, ndr) a vedere e a parlare con la gente. I danni sono ingenti, ma più dei danni ci sono quasi cinquanta morti, una cifra importante".
Sul posto, oltre alla Protezione civile e ai pompieri, stanno operando i volontari e praticamente tutte le forze dell'ordine, coordinate dalla Prefettura. Nella notte sono intervenute anche Aeronautica e Capitaneria di Porto. "Malgrado lo spiegamento di forze - si legge in una nota della Protezione civile - l'opera di soccorso non è facile. Ci sono grosse difficoltà per i soccorritori a raggiungere alcune zone: la strada per Gianpilieri Superiore è interrotta a un chilometro dal paese da una montagna di fango alta 3 metri che si è infilata sotto il cavalcavia della ferrovia. E a Scaletta Marea il fango ha invaso circa 700 metri del paese. Ci sono anche numerosi cavi elettrici non segnalati che creano altri problemi". "L'intervento dei soccorsi è stato assolutamente tempestivo", ha detto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso in una conferenza stampa a Messina, dove è accorso. Bertolaso riferirà in Senato sull'accaduto martedì, e mercoledì alla Camera.
Le piogge sono iniziate giovedì intorno alle 18. Nel corso della notte le precipitazioni sono aumentate e la zona costiera compresa tra Galati e Scaletta Zanclea è stata interessata da frane e colate di fango. A Giampilieri, frazione di Messina, un costone di roccia si è staccato dalla montagna rovinando sulle case. Secondo Legambiente, la tragedia è conseguenza della cementificazione selvaggia. "Il nostro Paese paga un altissimo prezzo per aver devastato il territorio con enormi e incontrollate colate di cemento", dichiara in una nota Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale dell'associazione.
I centri abitati situati più a monte, a causa del fango e dei detriti, sono rimasti isolati fino a questa mattina, quando i mezzi pesanti dell'esercito sono riusciti a raggiungerli. Nel comune di Scaletta Zanclea, alcuni feriti sono stati tratti in salvo via mare con una motovedetta della Capitaneria di porto, l'unico modo per arrivare al paese. L'autostrada Messina-Catania, rimasta chiusa per diverse ore, può ora essere "utilizzata soltanto dai mezzi di soccorso impegnati nelle zone colpite dal maltempo. Fino a nuova disposizione nessun altro mezzo potrà percorrere il tratto autostradale" interessato, si legge nella nota. "Lungo la statale 114 - aggiunge il comunicato della Protezione civile - il traffico è andato in tilt con i mezzi di soccorso in parte bloccati".
Data articolo:
02/10/2009
Fonte:
tgcom.mediaset.it