Leiden Classical è indicato per le simulazioni fisico/meccaniche dinamiche, dall'interazione delle molecole a quelle dei pianeti.
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La meccanica classica (comunemente confusa con quella Newtoniana che ne è solamente un sottoinsieme) è utilizzata per descrivere il moto degli oggetti intorno a noi, dalle palle da baseball ai proiettili, dalle biciclette alle navicelle spaziali, ai pianeti, alle stelle e persino alle galassie.
Spesso si individuano all'interno della meccanica classica due teorie ben distinguibili: la meccanica Newtoniana (o semplicemente meccanica), formulata per la prima volta da Newton nel 1687, e la meccanica analitica (talvolta detta meccanica razionale) sviluppata da Lagrange, Hamilton, Liouville, Jacobi e altri fra la seconda metà del 1700 e la fine del 1800. È bene osservare che le due teorie, pur partendo da princìpi diversi arrivano sostanzialmente a risultati equivalenti dal punto di vista sperimentale.
Uno degli esempi classici di studio eseguito applicando criteri di meccanica classica è il moto parabolico.
Secondo principio della dinamica: "L'accelerazione di un corpo è direttamente proporzionale alla forza da esso subita (F=ma)".
Terzo principio della dinamica: "Ad ogni azione corrisponde una reazione, uguale e contraria"
La meccanica classica ha dei limiti di validità legati alla velocità degli oggetti studiati (se si avvicina a quella della luce si entra nel campo della Meccanica relativistica, Albert Einstein e la sua Teoria della relatività, 1905) e alle dimensioni degli stessi oggetti (su scala atomica si parla di Meccanica Quantistica)
In generale le simulazioni effettuate riguardano lo studio dei movimenti di uno o più oggetti in uno spazio ben delimitato, legati tra di loro da vari tipi di interazioni (a seconda degli oggetti possono essere gravitazionali, coulombiane, etc...)
Per poter ad esempio sottoporre un proprio caso di studio è necessario:
1) Creare una lista dei colori utilizzati per il rendering
2) Specificare lo spazio di movimento degli oggetti
3) Specificare le caratteristiche degli oggetti interessati
4) Specificare il tipo di interazioni alle quali ubbidiscono
5) Specificare eventualmente delle condizioni iniziali di distanza tra gli oggetti
6) Specificare i parametri da valutare
PGO 2006: questo è stato il primo progetto supportato da Leiden Classic. Ad alcuni studenti è stato chiesto di chiarire se e perchè l'acido cloridrico (HCl) in soluzione si dissocia o meno se inserito in un determinato campo di forze.
PF 2006: verifica della legge dei gas perfetti.
MM 2006: calcolo del coefficiente di diffusione dell'argon liquido attraverso simulazioni. Il risultato è da confrontarsi con quello sperimentale di Rahman ottenuto nel 1964.
MQC 2007: simulazioni su un modello dell'acqua
Altri progetti sono seguiti, sia su problematiche nuove, sia come approfondimento dei progetti già completati. Puoi leggerne una lista completa a questa pagina.
Argomento della ricerche attuali è lo sviluppo di un nuovo modello che descriva lo scattering rattivo di idrogeno molecolare da parte di superfici metalliche, dove è considerato anche l'effetto dei fononi.
Quando si studia lo scattering reattivo di idrogeno da superfici metalliche, la maggior parte delle teorie si basa sull'utilizzo di modelli dove gli atomi del metallo non si muovono. Gli atomi della superficie del metallo sono solitamente posizionati, in queste simulazioni, nelle posizioni previste dalla struttura del loro reticolo ideale. Tutti gli studi effettuati usando questi tipi di modello però non riescono a riprodurre in modo accurato il comportamento osservato negli esperimenti. Non è ancora del tutto chiaro cosa causa questa differenza fra risultati sperimentali e modellistici, ma spesso questa differenza è attribuita a due assunzioni fatte in questi modelli:
1) trascurare l'effetto fononico
2) trascurare l'eccitazione della coppia elettrone-lacuna.
Attualmente su Leiden Classical si sta considerando la prima approssimazione, in modo da includere nei loro modelli l'effetto del movimento degli atomi sulla superficie. Per far questo è in via di sviluppo una nuova applicazione basata sui precedenti lavori. Mark Wijzenbroek, il responsabile di questo lavoro, ha modificato il codice che simula lo scattering di idrogeno su una superficie di rame, introducendo ulteriore corrugatione e anisotropia nella dinamica. I responsabili del progetto credono che l'aggiunta di questa corrugazione e anisotropia abbia un grande effetto sulle quantità sperimentali misurabili.
L'obiettivo è in conclusione quello di verificare se l'inclusione o meno di questo effetto fononico abbia un effetto considerevole sulle quantità misurate.
I primi risultati di questo lavoro sono accessibili su questo report (http://boinc.gorlaeus.net/download/DownLoads/phonon/MSc_report.pdf) e su questo poster (http://boinc.gorlaeus.net/download/DownLoads/phonon/MSc_poster.pdf) preparati da Mark Wijzenbroek. Un articolo è stato anche pubblicato sul Journal of Chemical Physics (http://jcp.aip.org/resource/1/jcpsa6/v137/i5/p054703_s1?isAuthorized=no).
- Il RAC non viene aggiornato in automatico, bensì solo quando vengono assegnati dei crediti. Ciò comporta che se cambiate progetto e avete un RAC pari, per esempio, a 1000, vi rimarrà tale RAC fintantochè non elaborerete altre wu. Ciò non provoca eccessivi problemi, se non l'avere delle statistiche falsate. Per correggere consiglio di elaborare una wu dopo un mese circa in modo da azzerare il RAC.
- Non è possibile settare l'allocazione risorse a zero. Non vi è soluzione.