Indice articoli

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 
 

Tuttavia, finora abbiamo operato come community informale, basandoci su un tipo di organizzazione con notevoli vantaggi in termini di flessibilità ma dotata di una scarsa legittimazione esterna. Le difficoltà che ne derivano sono notevoli, in termini di immagine e considerazione soprattutto, ma anche economiche e gestionali. Volendo fare il salto di qualità, per renderci riconoscibili come realtà seria e consolidata, composta da persone volenterose, in grado di agire con passione e impegno per il nostro scopo, il passo naturale è la costituzione in forma di associazione.

La formalizzazione del nostro rapporto, a fronte di una leggera burocratizzazione (vedremo più avanti cosa si intende), ci porterebbe diversi vantaggi.

Oltre alla già citata necessità di una maggiore legittimazione esterna, spesso riscontrata dai nostri membri nei rapporti con terzi (si veda il "caso Telethon"), abbiamo anche un bisogno interno di organizzazione, che si esemplifica nelle frequenti richieste di un aiuto da parte degli amministratori. Le formalità giuridiche (Statuto e Atto Costitutivo) necessarie per fondare un'associazione potrebbero essere, da questo punto di vista, un primo passo in grado di guidare le nostre attività in modo chiaro.

Non bisogna dimenticare poi la possibilità di accedere a varie forme di incentivo pubblico, sia pecuniarie (contributi per la realizzazione di materiale divulgativo o progetti specifici) che non (sconti su affissioni, concessione di sale per eventi) e la possibilità di ricevere donazioni o elargizioni da privati, deducibili o detraibili (a seconda dei casi) dalle tasse dei donatori.

Le nostre attività infatti, per quanto informali, hanno dei costi. Per ora, si tratta solamente dell'hosting del sito e salturiamente dell'acquisto di qualche componente per lo stesso ma in futuro, con maggiori risorse, potremmo pensare più in grande, a realizzare dei volantini, organizzare dei seminari, preparare dei concorsi a premi o persino finanziare direttamente dei ricercatori.


Accedi per commentare